La Nostra Storia , la Tenuta Templare Sant’Eramo

Pomezia: Tenuta di Sant’Eramo

La tenuta di Sant’Eramo corrisponde esattamente a quella denominata successivamente Maggione, situata nei pressi dell’attuale città di Pomezia; aveva una estensione di 100 rubbia (circa 185 ettari), di cui 70 destinate a coltivazione e 30 a bosco. I suoi confini si possono rilevare da due atti di vendita del 1427 e del 1428 dove è specificato che “i confini che figurano negli istrumenti sono esattamente quelli di Sant’Eramo… cioè: Pratica…; Santa Procula; Solfarata; Cetronella”, Nella testimonianza di frà Vivolo de Sancto Justino, di cui abbiamo parlato a proposito di Tor Pagnotta, tra gli insediamenti nominati viene elencata anche Sant’Eramo. In un documento esistente nell’archivio romano di Santa Maria in Via Lata, e risalente al 1330, la tenuta viene chiamata col nome di “Masone”, derivato dal termine mansio, o mansione, con cui venivano in genere indicati gli insediamenti dei Cavalieri Templari. Purtroppo la zona indicata è stata stravolta da radicali cambiamenti, soprattutto a partire dagli Anni Trenta (fondazione della città di Pomezia, dei suoi insediamenti industriali, della nuova viabilità stradale e ferroviaria) e ciò ha reso difficile la ricerca sul territorio. Attualmente esiste, ormai inglobato dall’abitato cittadino, un casale chiamato “Maggiona”, che però “non presenta tracce di costruzioni medievali”. Nel catasto di Alessandro VII (1655/1667) la tenuta risulta unita a quella della “Maggionetta” dove era situata la torre omonima; questa viene descritta come “un’alta torre rettangolare di tre piani con due finestre per ogni piano, alla case si scorgono i resti di quello che doveva essere un antemurale”. Interessante notare che in località Solfarata o Zolforata, uno dei confini della tenuta, siano situate delle cave di zolfo di antiche origini, utilizzate ancora fino a poche decine di anni fa; ciò fa ritenere che l’estrazione di questo minerale, sia all’interno di Sant’Eramo che nelle immediate vicinanze, potesse costituire una delle entrate della tenuta, ad integrazione di quelle derivate dalla coltivazione.

Medioevo e danze orientali

Per affrontare questo argomento faremo riferimento alla corte di Federico II di Svevia e alle sue relazioni con la cultura ed il mondo orientale .

Federico II, con il suo seguito ed il suo governo, non risiedeva mai a lungo presso una stessa sede fissa. Anche se possedeva castelli in tutto il Meridione d’Italia e palazzi sontuosi nelle fedeli Cremona e Parma, la sua era una Corte itinerante, unico esempio forse nella storia del Medio Evo cristiano. Questo fatto dipendeva dalle esigenze di governo che gli imponevano continui trasferimenti; ma poteva anche soddisfare la sua attitudine per la vita nomade, mutuata nei continui contatti con il mondo arabo.
Così, la Corte imperiale si muoveva spesso dalla Sicilia alla Germania; ed allora le strade erano animate da uno spettacolo esclusivo, inenarrabile, che colpiva la fantasia delle popolazioni, il cui unico diversivo erano le funzioni religiose e le sagre paesane. Il corteo, descritto da varie fonti, vedeva sfilare cavalli saraceni purosangue, elefanti, cammelli, odalische, eunuchi, saltimbanchi… e con loro paggi, ministri, burocrati, notai, scrivani; ed ancora militari, cani da caccia, animali feroci, cui si mescolavano inevitabilmente popolani in cerca di fortuna ed avventurieri. Al centro della sfilata, curata ad arte da fini scenografi per muovere lo stupore, animare i fedelissimi ed incutere soggezione ai nemici, c’era lui, il divino, che non poteva passare inosservato per la carrozza che lo trasportava e soprattutto per il suo eccezionale portamento. A volte, attraversando le città ed i paesi più popolosi, si mostrava a cavallo, in sella al famoso Dragone, con le vesti preferite da cacciatore.
 
In questo contesto a personalità di Federico II di Svevia è una delle più complesse della storia. Su Federico II, diversi storici e biografi dai suoi contemporanei fino ad oggi avevano parlato della sua tolleranza nei confronti delle minoranze o delle religioni. Federico II è divenuto un protagonista del dibattito storiografico, alcuni storici sono concordi nell’affermare che l’imperatore svevo sia stato un esempio di tolleranza, di integrazione ed interazione culturale.
Nel suo regno, convivevano in armonia gli ebrei, i cristiani e gli arabi, oggi si dovrebbe guardare a questo grande modello. Secondo me, la sua tolleranza è stata il tramite del principio di laicità. Fra i suoi impegni l’imperatore Federico II assunse quello di restaurare l’antico splendore della corte di Sicilia, riorganizzando una vera e propria struttura amministrativa dello stato culminante nella «curia».
Federico II conosceva tutte le cose: la sua cultura era così ampia da strappare a Michele Scoto quest’esclamazione: « Oh tu felice imperatore, io credo che se mai un essere umano possa, per la sua sapienza sfuggire alla morte, tu sarai quello!» In realtà le sue cognizioni abbracciavano lo spagnulo come il provenzale, il francese, il romano-italico, il mondo orientale in cui erano compresi Arabi, Greci, Ebrei: era versato in giurisprudenza, poesia, letteratura, didascalica latina e finalmente scolastica, il cui metodo gli era famigliare come risulta dal suo libro sulla falconeria. I suoi contemporanei lo chiamarono a ragione: Stupor mundi.
Il sovrano amava confrontarsi con diverse scuole di pensiero instaurando dialoghi con pensatori ebrei e musulmani. Infatti, Federico II rappresenta il precursore dei sovrani moderni, e proprio per questo fu incompreso dai suoi contemporanei, egli fu al tempo stesso un uomo medievale e moderno: il Medioevo si esprimeva in lui nella concezione del mito imperiale; la modernità era presente nella sua apertura alle integrazioni culturali. La Corte sveva divenne così uno straordinario centro culturale e scientifico, con la creazione della scuola siciliana destinata a produrre un rinnovamente letterario in tutta la penisola, anche, nel 1224 fondò l’Università di Napoli, fonte di scienze, seminario di dottrine, crocevia culturale del Regno di Sicilia, ma soprattutto fu la prima istituzione statale e laica. Filosofi e scienziati d’ogni angolo del mondo, entrarono con la cultura araba e la cultura ebraica… e questi furono i protagonisti di scambi culturali, tradussero dal greco, dall’arabo, dall’ebraico in latino.
In più, un esempio di convivenza pacifica tra culture, è stata la colonia di Lucera, voluta nel 1220 dallo svevo Federico. La colonia è nata per isolare gruppi riottosi di musulmani stanziati nella Sicilia sudoccidentale e confinati in Puglia per evitare nuove insurrezioni. Prima ci furono resistenze ad adattarsi, dopo, gli arabi di Sicilia divennero fidati servitori all’imperatore. Federico II ha creato per la comunità musulmana di Lucera, una moschea (l’attuale cattedrale), scuole coraniche, e un magistrato musulmano…
Il contatto tra Federico II ed il mondo arabo in Oriente fu stretto, avenne durante la crociata del 1228-29 ch’egli concluse pacificamente. E per ottenere questo clamoroso risultato, la sola carta fu il rapporto diplomatico e la conoscenza della mentalità orientale, la sua apertura al mondo arabo e l’amicizia con alcuni dotti musulmani. Per i musulmani e per il sultano d’Egitto al-Kamil in particolare, Federico era tutt’altro che uno sconosciuto, da due anni la corte di Foggia e quella del Cairo si scambiarono le rappresentanze diplomatiche. Anche, per al-Kamil, Federico non fu un nemico, lo stimò, per lui fu amante della filosofia, dell’astronomia, della medicina, della dialettica e della cultura araba. Per la pluralità degli interessi Malik al-Kamil, poteva considerarsi la copia orientale di Federico II. Perché, al-Kamil amava l’arte, la poesia, le scienze e tutte le arti. Infatti, i due sovrani si trattarono con un grande rispetto reciproco, si sottoscrissero un accordo di pace per dieci anni. Il successo della crociata pacifica di stupor mundi, provò sicuramente grande soddisfazione per aver aperto un canale di dialogo col mondo arabo (orientale) e costruito una rotta di pace tra due sponde del Mediterraneo che conoscevano soltanto invasioni di eserciti armati.
 
In questo contesto di intenso , profondo e reciproco scambio culturale , inteso come interazione tra tutte le componenti sociali , tra cui la letteratura la scienza la musica sicuramente prende posto anche la danza , in particolare riferimento alla danza   con il candelabro, Shamadan in arabo,   le cui origini sono incerte e molto antiche . Inizialmente, l’uso dello Shamadan, era dovuto al fatto che, anticamente, c’era una scarsa illuminazione  e per questo, le danzatrici iniziarono a sostenere sulla testa i candelabri dando così l’opportunità di illuminare la propria danza anche laddove all’interno di tende o stanze c’era l oscurità.
Nel 20° secolo però, questa danza, eseguita su passi a terra, su ritmi lenti, ma anche vivaci con l’accompagnamento dei cimbali, viene legata al culto del matrimonio egiziano, in cui la danzatrice con il candelabro e candele accese, protegge ed illumina il cammino degli sposi accompagnandoli per l’intero percorso nuziale .
 
 
Non sappiamo se le danzatrici arrivarono alla corte di Fderico II , di sicuro erano presenti nell’ oriente dell epoca e la loro rilevanza è indiscutibile e legata profondamente alla cultura di quei paesi con i quali ” Stupor Mundi ” ebbe cosi intense e pacifiche relazioni .

LE NOSTRE SEDI

POMEZIA  P-le delle Regioni loc. Collefiorito 

CORSI ATTIVI :

Scherma Antica 

Arceria Storica 

riferimenti istruttori :

Gerardo 3386809022

Riccardo 3280031032

Fiumicino Via Guido Manzo 22 p.sso Plaestra Modus Vivendi 

CORSI ATTIVI 

Scherma Antica 

Arceria Storica

riferimenti istruttori :

Gerardo 3386809022

Gianluca 3669639225

Aprilia Via Ugo La Malfa 11 

Corsi Attivi 

scherma antica

Danze Orientali e Danze Storiche

riferimenti istruttori :

Gerardo 3386809022

Liana (danze ) 3476147971

Lanuvio via di Valle Fiara  

Corsi Attivi 

Arceria Antica 

Danze Orientali e Danze Storiche 

riferimenti istruttori :

Gerardo 3386809022

Lauro ( Arceria) 3313154263

Liana (danze )  3476147971

 

 

 

Danze Orientali e Danze Storiche

I CORSI

Il corso di Danza Orientale, o più precisamente Danza Medio Orientale, è rivolto a chiunque voglia
intraprendere un percorso di conoscenza di questa disciplina a 360°. Infatti, oltre ai corsi propriamente
strutturati in sala e divisi per livelli (principiante/intermedio/avanzato) sono previsti a cadenza mensile
seminari dedicati ai molteplici argomenti inerenti la Danza Orientale: le origini e l’evoluzione nel corso dei
secoli, la musica araba con i suoi strumenti e i suoi ritmi, lo stile classico e il folklore, analisi dei brani
musicali e loro interpretazione etc.


Il corso di Danza Storica (Medievale) è invece prettamente finalizzato allo studio di coreografie che
vengono eseguite dalle danzatrici del gruppo Stupor Mundi nel corso degli eventi di rievocazione storica cui
la Compagnia partecipa. Il repertorio prevede Rondò (danze in cerchio), Saltarelli e Ballate, danze eseguite
dalle componenti del gruppo Stupor Mundi in abiti filologici e con l’utilizzo di accessori anch’essi dell’epoca
(nastri, tamburelli).


I suddetti corsi, tenuti dalla Maestra Liana Ponzone (Basma Maisa Belisaria – Diploma ASC – I e II livello), si
svolgono presso le seguenti sedi:


Filiale di Lanuvio – corsi di Danza Orientale e di Danza Storica
Filiale di Aprilia – corsi di Danza Orientale

CHIUSURA ANNO ACCADEMICO 2019/2020

Anche quest’ anno particolare e strano per tutti , dotati di spada brocchiere e mascherina , saremo presenti per gli esami di chiusura anno accademico 2019/2020 

Ecco il nostro appuntamento , nel quale daremo spazio anche a musica e danza per rendere una giornata sportiva anche un occasione d incontro e tenere lontani preoccupazioni ed ansia , prove di tiro con l arco storico , seguite da i nostri istruttori fanno da cornice all’avento, in nuovo contesto immerso nella natura .

 

I CORSI DI SCHERMA ANTICA

 

RIPRENDONO I CORSI PRESSO TUTTE LE NOSTRE VECCHIE E NUOVE SEDI 

CI POTETE TROVARE TUTTI IL LUNEDI’ PRESSO 

AL CAVALLINO VERDE 

ARDEA 

VIA PRATICA DI MARE 23 

E TUTTI I GIOVEDI PRESSO 

ASSOCIAZIONE SPORTIVA CULTURALE LE SALINE 

VIA ANSELMO BANDURI 8 

OSTIA ANTICA 

I NOSTRI ISTRUTTORI RICONOSCIUTI SPORT NAZIONALE VI ASPETTANO

 

PER UN INCONTRO CONOSCITIVO E DI PROVA 

IL LUNEDI AD ARDEA GLI INCONTRI SI SVOLGONO DALLE ORE 21 ALLE ORE 23 

PER LA SEDE DI ARDEA I REFERENTI SONO :

GERARDO 3386809022

RICCARDO 3280031032

IL GIOVEDI AD OSTIA ANTICA GLI INCONTRI SI SVOLGONO DALLE ORE 19 ALLE ORE 22 

PER LA SEDE DI OSTIA I REFERENTI SONO :

GERARDO 3386809022

GIANLUCA 3669630225

GLI INCONTRI SI SVOLGONO NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA DI LEGGE PER LA PREVENZIONE DELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS COVID 19 .

OBBLIGATORIO L’ USO DELLA MASCHERINA 

TUTTE LE LEZIONI IN ENTRAMBI LE SEDI SI SVOLGONO ALL’ APERTO

GLI ISTRUTTORI VI ASPETTANO  PER FORNIRVI TUTTI I DETTAGLI DELLE LEZIONI DI PROVA GRATUITE PREVISTE PER CONOSCERE I NOSTRI CORSI 

 

2020 La Scherma Antica a i tempi del Covid

ABBIAMO RIPRESO !

Nel rispetto di tutte le norme previste dal regolamento anti covid , con le nostre mascherine , nuovo e importante  strumento di difesa e tutela di tutti , abbiamo ripreso i nostri corsi di Scherma antica .

 

 

 

 

 

 

 

Continuiamo cosi e anche questa battaglia la vinceremo assieme a voi , in questo duro periodo mai vissuto primo , in attesa che tutto possa tornare alla normalità .

Ci trovate ad ARDEA ( Rm )

in via Pratica di Mare 26,

presso la struttura ” Al cavallino verde ”

dalle ore 21 alle ore 23 tutti i LUNEDI 

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Conferenza di cultura storica medievale

Cultura e Storia Medievale
Il giorno 8 luglio la Compagnia d’ Arme Sancto Eramo
ha partecipato , con i propri relatori e rievocatori strocici
alla prima convection di cultura storica medievale e diddattica
sul codice i -33.
La convenction organizzata con la collaborazione dell’ Ordine Capitalore Cavalieri della Concordia

        
ha visto i relatori impegnati in un excursus su vari argomenti in particolare …
La giornata si apre con l intervento della Dott.sa S. Mazza ( docente di storia e consulente della sovrintendenza archeologica Etruria meridionale ) che ha trattato
il tema della simbologia e sacralità delle armi  .

      
Con l ‘ ausilio pratico dei ns. rievocatori il Maestro d’ Arme della compagnia ,Messer Gerardo Vignola , ha illustrato il Il London Tower Fechtbuch (anche noto col numero I.33 ) ,ovvero un trattato, scritto da un monaco di nome Lutegerus, in cui si illustrano in 64 tavole delle azioni di combattimento di spada (medievale) e brocchiero, in questo contesto le azioni pratiche dei nostri rievocatori , han dato vita al trattato dimostrando
praticamente alla platea degli astanti gli insegnamenti e le azioni illustrate su uno dei codici di scherma più antichi conosciuti e giunti a noi .


A titolo dimostrativo ha fatto seguito un duello spada e scudo ( non codificato dal codice ) come dimostrazione di un confronto tra armigeri medievali .

         

La giornata ha visto la sua conclusione dopo gli approfondimenti trattati da Messere A.Bruni , sostegno storico del nostro gruppo , che grazie all’ analisi delle miniature della Bibbia Maciejowski (La Bibbia Maciejowski, chiamata anche Bibbia Morgan o Salterio Maciejowski, è un manoscritto medievale alluminato della Bibbia. Articolato in 46 fogli, fu miniato da maestranze francesi in Nord Europa attorno al 1250 ), ci ha ricondotto a gli usi e costumi del pieno periodo medievale , con una particolare attenzione alle armi e alle attrezzature militari riportate con sorprendente fedeltà e realismo dai miniatori .

           

Questo primo incontro sottolinea quanto l impegno della Compagnia d ‘ Arme Sancto Eramo sia mirato ad una costante ricerca e all’approfondimento storico culturale del medio evo , tale da consentire una ricostruzione e rievocazione storica a 360 ° la più filologica possibile , tale da rendere la rievocazione parte integrante della cultura storica medievale , così da divenire, la dove richiesto didattica a sostegno dei ricercatori , storici e docenti.

La Compagnia Sancto Eramo a Temple Church

«In Inghilterra, Londra ricopriva il ruolo di terzo polo amministrativo
dell’Ordine, dopo Parigi e Gerusalemme (sostituita in seguito da San Giovanni d’Acri). In questa città i templari si erano stabiliti inizialmente nel convento di Holborn, ricevuto nel 1128 da Hugues de Payns; nel 1184 si trasferirono in una nuova sede, nell’attuale quartiere di Temple.”

La chiesa del Tempio (in inglese: Temple Church) si trova all’interno dell’area chiamata Temple, ubicata tra Fleet Street e il Tamigi, nella City. Vicine alla chiesa sorgono la Inner Temple e la Middle Temple

 

 

Nel 1185 , i Templari edificarono Temple Church, su pianta circolare, a cui venne aggiunto il portico nel 1195 e la cappella di Sant’Anna nel 1220, mentre nel 1240 fu costruito il grande coro rettangolare, The Oblong.

E’ qui che la nostra presenza è rappresentata , e che i nostri simboli si intravedono tra le antiche navate, la storia vibra forte , viva e presente come non mai e scuote i nostri pensieri…

 

Nella navata circolare sono collocate nove lastre di pietra con le statue in altorilievo dei personaggi sepolti, tra cui quella di Guglielmo il Maresciallo, consigliere di Riccardo Cuor di Leone e conte di Pembroke (1146-1219), che in punto di morte chiese di poter entrare nell’Ordine; insieme a lui sono sepolti i figli Guglielmo e Gilberto.

                                   

La chiesa, costruita su modello della basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, era ed è costituita da due parti: la più antica, a pianta circolare, detta Round Church, venne consacrata nel 1185 dal patriarca di Gerusalemme Heraclius. Una seconda struttura, detta The Chancel (il presbiterio) o The Oblong, a pianta rettangolare, venne aggiunta agli inizi del XIII secolo

Nel 1307, il seguito alla soppressione dell’ordine dei Templari, la chiesa passò in mano alla corona, che successivamente la concesse all’ordine di Malta, mentre gli altri locali del complesso divennero sede delle due scuole per avvocati, ancora oggi esistenti.

Temple Church torna alla corona nel 1540, quando Enrico VIII soppresse l’ordine di Malta in Inghilterra, confiscandone le proprietà. La chiesa venne risparmiata dal grande incendio di Londra del 1666, ma fu lo stesso soggetta ad alcuni lavori di Christopher Wren che ne rinnovarono l’interno, dotandolo tra l’altro di un organo. Altri lavori interessarono l’edificio nel XIX secolo, con l’applicazione di decori in stile neogotico.

Nel cortile, per celebrare il secondo millennio, venne alzata una colonna sormontata dalla statua di due cavalieri sul medesimo cavallo, celebre simbolo dell’Ordine. Temple Church, che durante la seconda guerra mondiale subì ingenti danni a causa dei pesanti bombardamenti tedeschi, venne riaperta nel 1958 e ora svolge la funzione di cappella per la Inner Temple e la Middle Temple, importanti scuole per avvocati e magistrati.